La reputazione dei giornalisti in rete. Da conquistarsi parola dopo parola…

Alcuni giornalisti temono internet, è cosa risaputa. Sono spaventati e hanno paura che il loro status venga messo in discussione. Altri invece vivono la rete come una grande opportunità. Sia per le fonti, infinite (ma sempre da verificare), sia perché professionalmente non vogliono allontanarsi dal solco della storia, che, è solo questione di ore verrebbe da dire, metterà in un angolo gli anacronistici colleghi. I secondi potranno resuscitare l’informazione – insieme ai “nuovi produttori di notizie” che agiscono i social media – dopo che il giornalismo è morto.

Ma quello che il funzionamento di internet rimette in gioco, spiega Narvic su Novovision (via Lsdi), non è tanto l’utilità dei giornalisti stessi, più necessaria che mai, ma è il modo con cui questo ruolo viene legittimato. Non fa capo a uno status stabilito a priori, ma a una reputazione che il giornalista si costruisce da solo all’ interno stesso delle reti, nelle interazioni sociali che vi si annodano, in funzione del posto che egli acquisisce.

Come non dargli ragione…

Qui l’intervento integrale (in francese)

Una parte del giornalismo vede la Rete come una minaccia assoluta che rimetterebbe in causa non soltanto il monopolio dell’ informazione, quanto le basi stesse dello status e della legittimità sociale dei giornalisti professionali, mentre l’ altra vi scorge un terreno avventuroso, in cui tutto deve essere ricostruito ma in cui c’ è posto per tutti – Quello che il funzionamento di internet rimette in gioco, spiega Narvic su Novovision, non è tanto l’ utilità dei giornalisti stessi, più necessaria che mai, ma è il modo con cui questo ruolo viene legittimato – Non fa capo a uno status stabilito a priori, ma a una reputazione che il giornalista si costruisce da solo all’ interno stesso delle reti, nelle interazioni sociali che vi si annodano, in funzione del posto che egli acquisisce « nella struttura delle reputazioni sulla Rete » – I giornalisti a cui internet fa paura sono quindi quelli che hanno più da perdere, quelli che pensano che occorrano troppi sforzi per lanciarsi nella mischia su internet, quelli che non vogliono uscire dalla loro routine e dal loro comfort; e quelli che hanno perso la voglia e la curiosità, due doti che alla fine valgono più di qualsiasi diploma

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