Dopo i “network ombelicali” arriva la svolta per una nuova informazione

Ci sono ormai centinaia di milioni di persone che si informano principalmente grazie ai “social media”. Da una recente ricerca del Project for Excellence in Journalism si evince che, almeno negli USA, l’informazione online ha superato i giornali come fonte principale. Ho usato il termine Social media e non Social network, perché è così che ormai vengono definiti. Un virata etimologica che ben coglie l’auspicata crescita culturale compiuta dagli utenti di strumenti come Facebook o Twitter.

Oggi non si usano più i media sociali per raccontare agli altri cosa si mangia a colazione o con che piede ci si è alzati. Ovvero lo si continua a fare, ma l’evoluzione della specie sembra essere ineluttabile :-), e quindi i “network ombelicali” cedono il passo ad un utilizzo più maturo. Vengono così rilanciate notizie, ci si mobilità, si fa nascere – anche in Italia è successo – un’opposizione concreta al regime di turno, si condividono paure e proposte per una società migliore. Il tutto lasciando al suo destino la tv generalista fitta di informazioni manipolate e/o censurate.

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