Diritto di sapere

Il progetto Diritto di Sapere si presenta con un bello e suggestivo attacco e merita molto più che una segnalazione. Sempre che la democrazia sia un valore da difendere. A voi la lettura e l’invito a condividere.

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Immagina di comprare il biglietto del cinema, entrare e non veder proiettato nulla. Immagina di comprare un libro per poi aprirlo e scoprire che quasi tutte le pagine sono cancellate… Ecco, questa è la condizione nella quale si trova la maggior parte degli italiani quando chiede di accedere alle informazioni in possesso dello Stato. Eppure, si tratta di informazioni raccolte in nostro nome e con le risorse che mettiamo a disposizione come contribuenti.

Questa condizione di scarso accesso all’informazione è largamente percepita, ma ancora poco misurata in Italia. Il diritto all’accesso è però la pietra angolare di qualsiasi trasparenza, l’architrave di tutti i programmi di open governement e la miglior garanzia di politiche di open data che siano davvero utili e di interesse alla comunità.

Diritto Di Sapere è nato proprio per misurare e promuovere il diritto all’accesso. L’abbiamo concepito confrontando i nostri diritti di cittadini, ma anche gli strumenti a disposizione di chi fa informazione e la trasparenza di cui godono le imprese e i mercati, con ciò che abbiamo toccato con mano in altri paesi.

L’avvio di Diritto Di Sapere non sarebbe stato possibile senza la collaborazione con Access-Info Europe e il sostegno dell’Open Society Foundations.

Il primo anno del progetto è dedicato al primo monitoraggio sul campo dell’accesso in Italia. Con la collaborazione di 60 tra giornalisti e membri della società civile andremo a verificare l’efficacia con la quale gli italiani accedono alle informazioni raccolte dal governo a vari livelli.

I risultati di questa indagine saranno resi pubblici nella primavera del 2013.

Sfruttando l’esperienza di Diritto Di Sapere e grazie all’assistenza di Access Info Europe, la prima fase del progetto raggiungerà i seguenti obiettivi:

  1. fornire a giornalisti ed esponenti di organizzazioni della società civile le competenze tecniche e gli strumenti legali indispensabili per formulare le richieste di accesso alle banche dati pubbliche
  2. verificare le risposte delle amministrazioni pubbliche e l’effettiva applicazione del diritto di sapere in Italia
  3. promuovere un nuovo approccio legale e politica attraverso la costruzione di una coalizione pubblica “dal basso” e pressando i policy-maker sia a livello locale che nazionale.

A termine, Diritto Di Sapere mira a diventare il punto di riferimento per l’accesso all’informazione in Italia e all’estero.

Crediamo che l’Italia abbia urgente bisogno di una apposita organizzazione proveniente dalla società civile il cui obiettivo sia consentire ai cittadini di sfruttare il diritto di sapere e svolgere la funzione di cane da guardia delle politiche governative sul tema. Perché per noi la trasparenza non è un fine, ma un mezzo per costruire un’Italia più giusta, più moderna e più competitiva.

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