La classe politica dominante vuole farci intendere che il successo di cui gode sia meritato. Impone così una narrazione del tipo: “se io sono arrivato al Governo, in Parlamento, con le sole mie forze, perché devo aiutare gli altri, chi non ce la fa, i più poveri, chi non se lo merita?”. La metafora imposta dalla borgatara romana, ex fascista dall’adolescenza sfigata, che rivendica il suo status di underdog, ovvero di partecipante sfavorito nella competizione che arriva a ribaltare i pronostici e si impone al Paese grazie ai suoi meriti, può affascinare chi è privo di strumenti. (Quanto ci manca il linguista De Mauro con le sue analisi sull’analfabetismo funzionale!)
La ricerca accademica, confortata ahinoi dalla statistica, dice invece che il successo in politica, e non solo, è figlio troppo spesso di condizioni di partenza favorevoli e, soprattutto, della fortuna: in quale famiglia e in parte del mondo nasci, che studi ti sono permessi, l’impatto delle malattie e, inutile girarci intorno, la capacità relazionale che eserciti nel tuo contesto, immune da ogni pressione etica, in altre parole la tua propensione a delinquere. È forse uno stile di vita meritato quello di chi vende i propri voti al Parlamento Europeo in cambio di valigie di denaro? E potremmo continuare all’infinito. Quindi, ma è solo un esempio, attaccare i poveri perché “non si meritano” politiche distributive e cancellare il reddito di cittadinanza, e poi favorire con risorse assai maggiori il salvataggio delle società di calcio gestite da “meritevoli” miliardari, a noi fa letteralmente vomitare; lo stesso effetto lo provoca chi fa profitti sulla pelle dei lavoratori, come raccontiamo nel numero di gennaio di Fuori Binario, o impedisce ogni trasformazione partecipata e dal basso di imprese dall’enorme potenzialità, come nel caso della Gkn.
Siamo un piccolo foglio di strada, ma è proprio da questo osservatorio privilegiato che esortiamo tutti voi a non cadere nella trappola: il merito è una chiave di legittimazione delle gerarchie sociali, semplicemente da ribaltare se i dominanti sono contro chi ha più bisogno.
da Resistenze, rubrica di Fuori Binario del 1 Gennaio 2023