Mattarella straccia Daspo e multa

“Bisogna combattere la povertà, non infierire sui poveri. Non si può multare e dare un Daspo ad una persona che sta solo chiedendo l’elemosina senza dare fastidio a nessuno. Oggi è una bellissima giornata perché il Consiglio di Stato ha accolto il nostro ricorso straordinario al Capo dello Stato”. A darne notizia è Antonio Mumolo, il presidente di Avvocato di strada, l’associazione che promuove e difende i diritti delle persone senza dimora e che è presente anche a Firenze, dove riceve presso la Comunità delle Piagge (info: firenze@avvocatodistrada.it). La legge sta, per una volta, dalla parte dei più fragili e nell’epoca in cui viviamo pare un’eccezione. E bacchetta pesantemente un’amministrazione comunale che si è fatta prendere la mano sulla “questione sicurezza”.

Ma cosa era successo? È lo stesso Mumolo a raccontarlo “Una persona senza dimora che viveva a Verona stava chiedendo l’elemosina seduto a terra a capo chino, in maniera del tutto passiva e senza dare nessun fastidio ai passanti con atteggiamenti violenti o minacciosi. La sua evidente tranquillità non aveva fermato la Polizia municipale, che oltre a comminargli una severa multa gli aveva anche consegnato un Daspo, provvedimento che lo costringeva a lasciare immediatamente la città di Verona. Il Daspo è un provvedimento molto grave, che andrebbe elevato solo contro chi rappresenta un serissimo pericolo per i cittadini, non certo contro una persona senza dimora che chiede l’elemosina per mangiare”.

l presidente degli Avvocati di strada, toccando l’aspetto culturale della vicenda, continua: “Il ‘decoro urbano’ e la ‘percezione della sicurezza’ non possono essere bandiere dietro alle quali nascondersi per cacciare via tutti quelli che non ci va di vedere. Quando questa persona si è rivolta a noi – sottolinea ancora Mumolo -, non solo l’abbiamo difesa contro questi provvedimenti ingiusti (multa e Daspo), ma abbiamo deciso di ricorrere insieme a lui. Abbiamo così istruito un Ricorso Straordinario al Capo dello Stato per mandare un segnale preciso. Anche le amministrazioni comunali sono soggette alla legge ed il loro operato può essere controllato ed annullato anche dalla più alta carica dello Stato, il Presidente della Repubblica”.

L’obiettivo è stato raggiunto. Il Capo dello Stato, su parere del Consiglio di Stato, ha accolto il ricorso degli Avvocati di Strada e ha dichiarato illegittimi sia il Daspo che la norma regolamentare alla base della multa. Speriamo che questa ennesima sentenza sia da monito a tutte le amministrazioni locali, affinché il loro approccio nei confronti delle persone povere non sia punitivo ma sia rispettoso dei diritti garantiti a tutti dalla nostra Costituzione.