Sesto San Giovanni un uomo di 71 anni si è ucciso quando l’ufficiale giudiziario è arrivato per sfrattarlo. Nel veronese tre fratelli hanno fatto esplodere la loro casa uccidendo tre carabinieri nel momento in cui la forza pubblica stava eseguendo lo sfratto. Altri casi riempiono le cronache locali del nostro paese quotidianamente: nel 2024 sono stati infatti ben 38.690 gli sfratti eseguiti, 106 al giorno.
A Firenze lo scorso anno sono stati emessi 627 provvedimenti di sfratto, con 2.340 richieste di esecuzione e 454 sfratti effettivamente eseguiti. La Rete Alleanza per l’Abitare sottolinea che oltre il 70% di questi è per morosità incolpevole. La gente non ce la fa più, semplicemente. Tra i motivi l’aumento degli affitti: i canoni dei contratti 4+4 crescono del 25% (un appartamento di 80 m² passa da 850 a oltre 1.060 euro), quelli transitori volano oltre il 50% (1.600 euro per 80 m²) e gli affitti concordati crollano del 31% (da 2.409 a 1.668).
Ad essere sfrattati non solo più i poveracci ma anche la classe media. Chi resta senza casa si arrangia, inizia una discesa agli inferi senza fine e quando non ce la fa più si uccide.
Tra le proposte della Rete troviamo la costruzione di case popolari, dare la priorità al diritto alla residenza piuttosto che agli affitti brevi a uso turistico, il recupero del patrimonio esistente da destinare a canone concordato, coabitazioni solidali e convivenze sociali. Soprattutto, dice Alleanza per l’Abitare, la politica dovrebbe assumere la casa come priorità politica strutturale. Proposte degne, che però si scontrano con la qualità dei politici e degli amministratori a cui siamo costretti. La loro bussola, infatti, non punta mai verso chi soffre questa economia di rapina.
da Resistenze, rubrica di Fuori Binario del 1 novembre 2025
